Il mio
etere riesce ad annullare questa contraddizione, dando una piena giustificazione a tutti i fenomeni osservati.
Non
appena si capisce cosa sia realmente la costante di struttura fine, tutto diventa chiaro, compresa la formazione della materia, riuscendo a trovare per via teorica il valore della carica
elettrica elementare.
In questa
ottica, una reinterpretazione dei vortici sferici dell’ingegnere Todeschini, permette di trovare, attraverso una strada completamente diversa la gravità, aprendo la strada alla determinazione
della costante gravitazionale universale per via teorica, una gravità identica a quella della relatività, ma che non è in contraddizione con la Meccanica Quantistica.
I vortici
di Todeschini non sono stati perfettamente capiti e per questo, Todeschini non è riuscito a mettere in evidenza l’aspetto quantistico dell’universo.
Finalmente tutto
diventa comprensibile, compreso la nascita dell’universo. Non un grande botto in un preciso istante e neppure una espansione dell’universo, in quanto il redshift che misuriamo, rappresenta
semplicemente l’età della materia in quella regione di spazio dal momento che inizia a formarsi. Noi osserviamo uno spostamento delle righe spettrali, in quanto la costante di Planck non è una
costante, ma un valore che aumenta continuamente dall’istante che la materia comincia a formarsi in quella regione di spazio, determinando un diverso posizionamento delle righe spettrali rispetto
a quelle misurate sulla terra.
Michele
Falzone