Torna a camminare grazie a un ponte digitale fra cervello e midollo spinale
Era paralizzato da 11 anni, si apre una nuova frontiera
Fonte: Enrica Battifoglia - 24 maggio 2023
Il primo paziente tornato a camminare grazie a un ponte digitale che collega il cervello direttamente al midollo spinale (fonte: CHUV / Gilles Weber)
Un uomo paralizzato da 11 anni in seguito a un incidente ha ripreso a camminare in modo naturale grazie al ponte digitale che permette al suo cervello di dialogare direttamente con le zone del midollo spinale che controllano il movimento.
Pubblicato sulla rivista Nature, il risultato riguarda una tecnica per ora sperimentata su una sola persona, ma già sufficiente a dimostrare che si apre una nuova frontiera nel recupero delle funzioni neurologiche, applicabile a più settori della riabilitazione e che permette di muoversi in modo più autonomo e naturale. E' una strada ancora lunga, il cui prossimo obiettivo è ottenere sistemi miniaturizzati.
"E' un ponte digitale, quello che abbiamo stabilito fra il cervello e il midollo spinale", ha detto Grégoire Courtine, che ha coordinato la ricerca al Politecnico di Losanna, nella conferenza stampa organizzata da Nature. "L'approccio - ha aggiunto - è completamente diverso da quelli sperimentati finora".
In questo caso, infatti, l'obiettivo non è soltanto restituire a una persona paralizzata la capacità di muoversi, ma di farlo in modo naturale. Vale a dire che diventa possibile regolare il passo anche su un terreno irregolare e che richieda degli aggiustamenti imprevisti, senza che queste operazioni siano programmate in precedenza da un computer, come è accaduto negli esperimenti fatti negli scorsi anni.
Con il ponte digitale è invece il cervello stesso a calibrare i comandi, a seconda delle situazioni. Questo, osservano i ricercatori, "si traduce in un significativo aumento nella qualità della vita, con la possibilità di camminare da soli nelle vicinanze di casa, poter entrare e uscire da un'automobile, o bere con gli amici stando in piedi al bancone di un bar".
MICHELE LEONARDI
Lettere aperte agli Amici del Circolo di PsicoBioFisica di Marco Todeschini
Considerazioni nel dopo della Teoria delle Apparenze del Todeschini
EVA PERÓN – TODESCHINI
Nel 70esimo anniversario della morte di EVA PERÓN (26-07-1952 / 26-07-2022), il Circolo pubblica una lettera che Marco Todeschini inviò nel 1947 all'allora già famosa EVA PERÓN per una richiesta di sostegno alla pubblicazione della sua "TEORIA DELLE APPARENZE"
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CONTATTO CON UN "GRANDE" DELLA SCIENZA: TULLIO LEVI-CIVITA
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Ci sono molti modi per esprimere una propria idea, un pensiero, una teoria, anche se queste sono di carattere scientifico. Paolo Giovanetti, con il suo libro “La Teoria dei vortici sferici”, che qui presentiamo e mettiamo integralmente a disposizione, ha scelto il modo più originale e cioè quello improntato al “fantastico”. Infatti, senza nulla togliere alla serietà dell’argomento trattato, il Giovanetti illustra la sua Teoria dell’Universo (assai simile a quella del nostro Todeschini), attraverso personaggi, luoghi e situazioni di fantasia, il tutto “colorato” con illustrazioni decisamente accattivanti. La lettura di questo “racconto” permette di addentraci in modo leggero in una visione alternativa del Creato, senza però mai cadere nell’inganno che possa essere totalmente fantastica, ma facendoci altresì riflettere profondamente sulle realtà nascoste della Natura.
Lo Staff del Circolo.
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VOLENTIERI PUBBLICHIAMO LA RIFLESSIONE DI MICHELE LEONARDI
A mio modesto parere però dovresti evidenziare da ultimo, che successivamente al 1949, e non di certo per motivi di compromesso con altre ideologie o fedi religiose od altro, il Todeschini estese in modo coerente e organico la definizione di Dio conferendogli un senso ancora più universale, enunciando lo “Assoluto del Mondo Spirituale”, sebbene la parola e l’idea di Dio sia di per sé già sufficientemente universale in sé, nonché equipollente all’Assoluto del Mondo Spirituale. Infatti, per gli atei, gli agnostici, i non cristiani, ecc., la parola “Dio” richiama subito alla mente appunto il cristianesimo.
In questo modo però l’Assoluto del Mondo Spirituale può essere: Gesù Cristo, Dio dei cristiani, Dio deli ebrei, Allah degli islamici, il Buddha o il Nirvana dei buddhisti, l’insieme delle diverse Divinità dell’induismo, il Tao, o meglio Ciò che non ha un nome, dei taoisti, Manitù degli indiani d’America, e forse anche il nulla degli atei, anche se ciò può apparire paradossalmente inconcepibile agli occhi di un credente. O forse sarebbe meglio parlare del Sé di qualsiasi persona non riconosca l’esistenza di un’entità spirituale eterna e immensa oltre al proprio Io.
In ultima analisi, l’Assoluto del Mondo Spirituale non riconduce necessariamente ad alcuna fede o religione particolare, restando ad esempio nell’ambito della metafisica e della filosofia. Difatti, come già affermava il Todeschini, l’esistenza del Mondo Spirituale è un dato oggettivo, poiché viene sperimentata di continuo da tutti gli esseri umani.
Così come un credente non può dire che un ateo, un laico, o meglio “un normale” – così come definito dal Roberto Vacca, siano delle persone prive di alcuna spiritualità, morale, volontà, capacità di discernere tra il bene e il male, ecc. Infatti, senza voler abbracciare alcuna fede religiosa particolare, si può benissimo credere in Dio, cioè, il che è lo stesso, nell’Assoluto del Mondo Spirituale todeschiniano. Dio ci ha conferito una scintilla divina, avendoci creato a sua immagine e somiglianza, infondendo in noi l’infinito spirituale: la capacità di scegliere tra il bene e il male, la possibilità di essere liberi, infine il libero arbitrio. Altrimenti Dio ci avrebbe creato come delle marionette che eseguono meccanicamente un copione prestabilito.
Il libero arbitrio è la scintilla divina di infinito che è in noi, nella nostra anima. Per i materialisti invece il libero arbitrio sarebbe un’illusione: e allora perché costoro stanno sempre a ritorcersi e a indignarsi ogni qual volta qualcuno gli parla di Dio?
In conclusione, quelle persone che assegnano i premi Nobel in Svezia (chi sono per mettersi al di sopra degli altri, forse degli dèi?), hanno dimostrato tutta la loro fallibilità e tutti i loro limiti: sono stati di parte rispetto alla universalità della libera ricerca scientifica e umanistica. La ricerca della verità non si esplica di certo attraverso il pregiudizio del dogmatismo scientifico di qualsiasi stampo.
l'amico Rocco Vittorio Macrì, del quale già abbiamo pubblicizzato il suo libro "La realtà del tempo e la ragnatela di Einstein", ne ha recentemente pubblicato una nuova e ampliata edizione (copertina a lato), impreziosita da "Premessa" del prof. Antonio La Gioia e da un capitolo del nostro Presidente Fiorenzo Zampieri dal titolo "Abstract concettuale dell'opera".
Qui di seguito il promo video dell'opera.
Il libro è in vendita in tutt’Italia e in Europa continentale, oltre che nel Regno Unito, America, Australia, Nuova Zelanda e Canada attraverso Amazon et similia, sia in formato cartaceo che in formato elettronico per ogni tipo di tablet e smartphone. Il libro è disponibile in Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Russo.
IL CIRCOLO SI DISSOCIA
Abbiamo avuto notizia che circola nel WEB il video https://www.bitchute.com/video/3bA7nxOATGQU/ che riporta ampiamente una parte del libro del Dott. Ing. Marco Todeschini dal titolo PSICOBIOFISICA, in un contesto che nulla ha da condividere con quella che si chiama SCIENZA vera e propria. Le libertà di opinione e di espressione sono sacre, ma c'è un limite dettato dalla "decenza". Non condividiamo tesi fantasiose e complottiste, che hanno la stessa credibilità della peggior fantascienza e perciò CI DISSOCIAMO in tutto e per tutto dall'uso che quel sito internet fa del nome e della SCIENZA del Prof. Ing. Marco Todeschini.
Il Presidente del Circolo
Fiorenzo Zampieri
STEPHEN W. HAWKING in "La grande storia del tempo" Guida ai misteri del cosmo, scrive:
La teoria della relatività generale descrive la forza di gravità e la struttura dell’universo su larga scala, vale a dire, in ordini di grandezza che vanno da pochi chilometri a milioni di milioni di milioni di milioni (1 seguito da 24 zeri) di chilometri, le dimensioni dell’universo osservabile.
La meccanica quantistica, d’altro lato, si occupa dei fenomeni che accadono su scala estremamente ridotta, come un milionesimo di milionesimo di centimetro. Sfortunatamente, però, sappiamo che queste due teorie sono in contraddizione tra loro e non possono quindi essere entrambe corrette. Uno dei più grandi sforzi della fisica odierna (che è anche l’argomento principale di questo libro) è quello della ricerca di una nuova teoria che le includa entrambe: una teoria quantistica della gravità. Noi non possediamo ancora una tale teoria, e può darsi che debba passare ancora molto tempo prima che venga scoperta, ma conosciamo già parecchie delle proprietà che essa dovrebbe avere.
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MARCO TODESCHINI - Tra Fisica e Metafisica
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è necessario inviare una mail all'indirizzo di posta del Circolo:
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