Materiali - 4
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DOMENICO MARINO
La scienza del terzo millennio - Seconda parte
Di questa opera, dal titolo: “La scienza del terzo millennio”, scritta dal Dott. Domenico Marino, grande amico e collaboratore del Prof. Ing. Marco Todeschini, pubblicammo, nell’ottobre del 2013, una prima parte che conteneva soltanto alcuni paragrafi a carattere prettamente sperimentale.
Ora, con questo fascicolo, desideriamo rendere noti i capitoli precedentemente omessi, di natura maggiormente speculativa, in modo da poter offrire ai nostri affezionati Lettori, attraverso l’unione dei due elaborati, l’intera opera che il Dott. Marino pubblicò affinché la scienza todeschiniana potesse risvegliare la curiosità degli studiosi e dei cultori di scienza.
Come si avrà modo di vedere in alcuni paragrafi si fa riferimento a dei contenuti del libro che non sono presenti in questa pubblicazione; perciò, suggeriamo ai Lettori che volessero consultarli, di recuperarli nella pubblicazione precedente.
MAGNUS – FLETTNER TODESCHINI
Un fenomeno fisico non abbastanza conosciuto.
Nel 2025 ricorre il centenario dell'invenzione delle “Rotonavi” di Anton Flettner, imbarcazioni che usavano cilindri rotanti verticali al posto delle vele, sfruttando l’effetto Magnus per la propulsione. Questo fenomeno, ben noto anche nella teoria fluidodinamica del prof. Todeschini, ha applicazioni sia nel microcosmo che nel macrocosmo. Il testo sottolinea inoltre il contributo italiano di Umberto Bianchi e le ipotesi del prof. La Gioia sull’uso dell’effetto Magnus in relazione all’energia inerziale della Terra, aprendo nuove prospettive per la produzione energetica tramite speciali turbine.
LA “CONCEZIONE FINALISTICA” IN FANTAPPIE’ E TODESCHINI
Ambedue attraverso percorsi diversi, giungono a riconoscere che la Natura è dominata da una Intelligenza Superiore avente un preciso scopo finalistico non causale o probabilistico.
Luigi Fantappié, matematico illustre, particolarmente interessato allo sviluppo di modelli di unità del sapere, nella conferenza tenuta a Roma nel 1947, che presentiamo in questo fascicolo, offre una sintesi personale della sua visione unitaria del mondo, tesa alla rivalutazione dei principi finalistici (guidata dal riconoscimento dei fenomeni sintropici), che fa guadagnare unità e coerenza al reale, aprendo la scienza al discorso sul fondamento e su Dio.
Allo stesso modo, Marco Todeschini, scienziato poliedrico, autore della “Teoria delle Apparenze – Spazio-Dinamica e Psico-Bio-Fisica” attraverso la quale giunge ad unificare tutti i fenomeni fisici, biologici e psichici in una equivalente visione unitaria del Creato, dà le dimostrazioni scientifiche dell’esistenza del mondo spirituale, dell’anima umana e di Dio.
Ambedue le concezioni, quindi, portano in evidenza la “concezione finalistica” propria della Natura, che ne caratterizza, oltre alle proprietà già conosciute di “entropia” (principio causale dei fenomeni), anche quelle opposte di “sintropia” (principio di finalità), che sono alla base dello sviluppo degli esseri viventi e che necessitano di una Intelligenza Superiore (Dio).